CAI Monfalcone
SentieroMarcoMartinolliItinerario
pagina aggiornata il 18 giugno 2012 da Flavio Cucinato

Opere alpine / Sentiero "Marco Martinolli"

Partenza: Val Saisera 

Arrivo: Val Saisera 

Dislivello: 886 m in salita e altrettanti in discesa 

Tempo di percorrenza: in salita 3 ore, in discesa 2 ore. Totale: 5 ore

Difficoltà: EE
Segnaletica: segnavia CAI n.ro 660 

Periodo consigliato: tarda primavera - ottobre 

Cartografia: Ed. Tabacco, scala 1:25.000, foglio n° 19, Alpi Giulie occidentali - Tarvisiano

Descrizione

Raggiunto il parcheggio incustodito per il rif. Pellarini in Val Saisera, a q 850 m, si segue dapprima la strada attraversando su un ponte in cemento il torrente omonimo. Lasciata sulla sinistra la pista forestale per il Monte Lussari, si prosegue costeggiando le ghiaie fino ad imboccare la forestale (segnavia 616) per il rif. Pellarini. Dapprima in lieve salita, poi, dopo aver superato un tratto ripido ed alcuni tornanti, a quota 1030 m, una tabella, sulla destra, indica il “Sentiero Marco Martinolli”. Si percorre, in piano e in leggera discesa, una mulattiera inerbata, si attraversa il greto del rio Zapraha salendo per terreno sconnesso fino a un grande masso. Lo si lascia a sinistra mirando ai segnavia CAI 660 che indicano la giusta via da seguire. Da questo momento il percorso si fa molto ripido. Sulla sella posta sul lato meridionale del Piccolo Nabois (1535 m) si apre un bel panorama verso il Jôf di Somdogna e la Sella Somdogna, sullo sfondo appaiono il monte Schenone, i Due Pizzi e il Monte Piper, in basso si estende la Val Saisera. Si continua a salire faticosamente su un sentiero tracciato in un canale, arrivando alla spalla di q 1736, dove termina il percorso. Qui sono presenti postazioni militari austro-ungariche con tracce di trincee e un paio di caverne, di cui una adibita a trasmissioni telegrafiche per i collegamenti con il fondovalle. Da qui tra i fitti mughi si può osservare un interessante panorama a 180° che si estende dalle pareti settentrionali del Montasio al Jôf di Somdogna, alla costiera Jôf di Dogna-Monte Piper-Jôf di Miezegnot, al Monte Lussari e alla Cima del Cacciatore, mentre il restante è occupato dall’incombente parete settentrionale del Grande Nabois. In discesa si percorre lo stesso itinerario di salita.

Attach:MM01.gif Il Nabois da Valbruna: in giallo il sentiero "Marco Martinolli", in bianco la via Bolaffio-Oitzinger sulla parte Nord.

Attach:MM02.gif L'inaugurazione del sentiero, avvenuta il 4 settembre 2010

Attach:MM03.gif La tabella che indica l'inizio del sentiero

Attach:MM04.gif Sorgente d'acqua nel canalone detritico che scende dalla sella a sud del Piccolo Nabois

Attach:MM05.gif Il Piccolo Nabois

Attach:MM06.gif La sella sulla spalla di q 1736, dove ha termine il sentiero

Attach:MM07.gif Caverna di guerra austro-ungarica

Attach:MM08.gif Interno di una caverna con tavolino e panchetta


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