e-mail: cicloescursionismo@caimonfalcone.org

“Che sensazione meravigliosa, quella poi di scendere dall’altra parte,
liberi come gli uccelli, senza nessun motore,
gustando il vento inebriante della discesa,
curva dopo curva!
Una gioia tanto maggiore, quanto più grande era stata
la salita dall’altra parte.
Anche il ciclista come l’alpinista ha un suo perchè
E nessuno dei due sa spiegarlo.”
(K.Diemberger)

Perché un gruppo della sezione CAI di Monfalcone, dedicato al cicloescursionismo? Pedalare per conoscere, conoscere per tutelare, parafrasando così l’essenza del cicloescursionismo in mountain bike fatto proprio dal CAI, possiamo comprendere che la motivazione reca in sé radici profonde legate alla conoscenza dell’ambiente naturale di cui la bicicletta si pone come uno tra gli strumenti che permettono di andarci. Un modo di andar per monti che non rinnega l’aspetto tecnico-sportivo, ma che si cala nel territorio che frequenta con rispetto e spirito di scoperta. E’ una pratica di escursionismo lento ed eco-compatibile, un modo complementare all’escursionismo classico che permette una diversa visuale di luoghi già conosciuti o la scoperta di itinerari “minori” ma non per questo meno affascinanti, contribuendo a rivalutare patrimoni naturali, storici e culturali così ricchi nel nostro territorio ma spesso trascurati. Essa non è indispensabile per raggiungere la montagna, ma consente di scoprirne in maniera a volte dura e faticosa, nuovi aspetti e altre motivazioni, forse proprio perchè attraverso essa, l’escursione, il viaggio ha più significato della meta. Parliamo certamente di montagna, anche se il nostro territorio carsico può rappresentare un ambiente ideale per vivere la passione attraverso le due ruote 365 giorni all’anno: il carso infatti può diventare uno spazio ideale nella stagione autunnale ed invernale, quando sulle montagne il sole stenta a riscaldare e le valli sono più fredde. Ecco che attraverso la MTB potremo raggiungere anche tutti i maggiori luoghi della memoria percorrendo aree ad elevato valore naturalistico e ricche di biodiversità. Essa quindi si pone quale mezzo ideale per percorrere l’antica rete viaria e sentieristica della Grande Guerra, contribuendo a mantenere aperti e puliti percorsi che rischiano di essere abbandonati divenendo a volte impraticabili persino a piedi, offrendo così ulteriore motivo per un loro recupero, manutenzione e valorizzazione. Oltre che sul nostro suolo carsico, spazieremo con itinerari abitando, viaggiando e attraversando i confini delle vicine Slovenia e Croazia ed in estate sulle nostre Alpi, preferendo secondo lo stile CAI, la sconfinata rete di mulattiere, carrarecce, sentieri larghi di arroccamento, strade forestali, sterrate o d’esbosco che caratterizzano gran parte del territorio montano. Ci accompagneranno al godimento dei paesaggi, il piacere della lentezza, la strada spesso faticosa della pazienza, il buon umore ventosamente alato che ti coglie quando pedali sotto un bianco cielo invernale.

Noi del CAI, vogliamo dare voce a coloro che praticano la bicicletta, con genuina passione e rispetto per la natura, vogliamo dar voce a chi ama muoversi in e nel silenzio, a coloro che amano la sana fatica. Vogliamo infine difendere la montagna da chi la usa male e da chi la vuole vietare.

Dal punto di vista strettamente tecnico/organizzativo, le attività cicloescursionistiche richiederanno l’adesione obbligatoria in sede e saranno rivolte preferibilmente ai soci in regola con il tesseramento, ma potranno anche essere accettate persone che desiderano provare l’esperienza di una facile escursione.

Colui che va piano, consuma poco, danneggia di meno e se osserva, impara molto.
(E. Rigatti)